Cittadinanza Italiana Iure Sanguinis: Nuove Regole e Soppressione delle Competenze Consolari con l’Istituzione dell’Ufficio Centrale al MAECI

Negli ultimi mesi, il riconoscimento della cittadinanza italiana iure sanguinis ha subito importanti modifiche normative. Tra le novità più rilevanti troviamo l’istituzione di un Ufficio Centrale presso il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale (MAECI), che avrà il compito di gestire le domande di cittadinanza, assorbendo le competenze finora spettanti ai consolati italiani nel mondo.
Questa riforma mira a semplificare e velocizzare le procedure, contrastando al tempo stesso fenomeni di abuso e richieste massicce che negli anni hanno sovraccaricato gli uffici consolari.
Cosa Cambia per la Cittadinanza Iure Sanguinis?
Fino a oggi, il riconoscimento della cittadinanza italiana iure sanguinis (per discendenza) veniva gestito direttamente dai consolati italiani all’estero o dai comuni italiani per coloro che presentavano domanda in Italia. Tuttavia, l’alto numero di richieste ha creato tempi di attesa estremamente lunghi, con alcuni consolati che impiegavano anche più di 10 anni per completare l’iter burocratico.
Con la nuova normativa:
• Le competenze sui riconoscimenti di cittadinanza vengono centralizzate presso il Ministero degli Esteri, eliminando il coinvolgimento diretto dei consolati.
• Le richieste saranno processate da un ufficio dedicato, che dovrebbe garantire una gestione più rapida e uniforme delle pratiche.
• Vengono introdotti criteri più stringenti per dimostrare la discendenza italiana, al fine di evitare riconoscimenti basati su documentazioni lacunose o poco attendibili.
• Aumento del contributo amministrativo, che passa da 300 euro a 600 euro, per finanziare il nuovo sistema e ridurre le richieste speculative.
L’Istituzione dell’Ufficio Centrale al MAECI
Uno dei punti cardine della riforma è la soppressione delle competenze consolari in materia di cittadinanza iure sanguinis e la creazione di un Ufficio Centrale presso il Ministero degli Esteri.
Questo nuovo organo sarà responsabile della ricezione, verifica e approvazione delle domande, uniformando il processo a livello nazionale. L’obiettivo è ridurre le disparità nei tempi di attesa tra diversi consolati e combattere le pratiche di intermediazione irregolare.
L’accentramento delle procedure al MAECI dovrebbe anche ridurre il carico di lavoro dei consolati, consentendo loro di concentrarsi su altri servizi per gli italiani all’estero, come visti, passaporti e assistenza consolare.
Criticità e Prospettive Future
Se da un lato questa riforma punta a snellire e rendere più efficiente il riconoscimento della cittadinanza, dall’altro solleva alcune preoccupazioni. Alcune associazioni di italiani all’estero temono che la centralizzazione possa allungare i tempi di risposta, soprattutto in una fase iniziale di transizione.
Inoltre, alcuni esperti suggeriscono di introdurre un test di lingua e cultura italiana per garantire che la cittadinanza sia concessa solo a chi dimostra un vero legame con l’Italia.
Resta ora da vedere come verrà implementato il nuovo sistema e se riuscirà davvero a semplificare le procedure, garantendo al tempo stesso rigore e trasparenza nel riconoscimento della cittadinanza italiana iure sanguinis.